Cos’è un impianto solare termico e quale principio lo governa?
Il solare termico è una tecnologia che permette di sfruttare la radiazione incidente del sole su un collettore (altrimenti detto pannello solare termico) e di convertirla in calore sfruttabile tramite scambio termico tra la radiazione solare incidente ed un fluido diversamente utilizzato e canalizzato.
Dal punto di vista tecnologico più ampio, possiamo distinguere tre tipologie di solare termico:

  1. Solare termico per contesti industriali e domestici con scambio ad acqua. Il sistema prevede una serie di pannelli esposti al sole, un circuito di collegamento, un serbatoio di accumulo (per i periodi in cui il sole non può fornire la necessaria energia) il tutto collegato alla caldaia a gas o al bollitore elettrico tradizionali. L’integrazione con i sistemi tradizionali è doverosa per evitare di rimanere "scoperti" durante il periodo, tipicamente invernale, in cui l’irraggiamento solare non è sufficiente.
  2. Solare termico per contesti industriale e domestici con scambio ad aria. Il sistema è interessante e molto affidabile per il riscaldamento ambienti. In questo caso i collettori non scaldano acqua, bensì aria, che opportunamente incanalata, può essere immessa in ambienti da riscaldare. Questo scambio avviene senza necessità di accumulo, permettendo una installazione molto semplificata sia dal punto di vista dei componenti che impiantistico.
  3. Solare termico termodinamico. La tecnologia è adatta per grosse centrali di produzione di energia elettrica. I collettori sono del tipo a concentrazione e il fluido riscaldato con il sole serve per "aiutare" le centrali termoelettriche convenzionali a raggiungere le temperature richieste per la generazione di corrente elettrica. Non sono impianti solari termici puri e comunque sono attuabili in installazioni di grandi dimensioni e poco adatte a contesti civili e industriali di medio piccole dimensioni.

Quali sono i vantaggi della tecnologia in termini ambientali?
Il solare termico, come tutte le tecnologie da fonti rinnovabili ha essenzialmente due tipologie di vantaggi ambientali:

  • La mancata emissione di gas serra.
  • L'alleggerimento della pressione di estrazione delle fonti di energia tradizionali e fossili.

Il solare termico, nella sua concezione impiantistica più semplice, permette di preriscaldare il fluido utile (acqua o aria) limitando il salto termico (temperatura di utilizzo - temperatura di ingresso nel sistema) che una fonte di energia convenzionale deve fornire per raggiungere la temperatura desiderata. Sotto certe condizioni di bilanciamento del sistema, dell'utilizzo e della radiazione solare disponibile, il preriscaldo può essere totale, di fatto sostituendo totalmente il fabbisogno di energia prodotta da fonte fossile. In dipendenza della fonte da integrare, la convenienza ambientale del solare termico è più o meno alta.
Sostituendo il riscaldamento da fonte elettrica convenzionale, ad esempio, il risparmio è più alto, dal momento che si sostituiscono due processi di conversione energetica e non quello diretto per combustione del metano.

Dove si installa questo tipo di impianto?
Per quanto riguarda i pannelli solari ad acqua l'installazione più usuale avviane di solito su un tetto che non abbia problemi di esposizione al sole.
La resa energetica di tali sistemi è molto buona pur con le dovute differenze in termini di prestazioni (dovute all'orientamento e alla inclinazione). Esistono tuttavia altre possibilità di inserimento: in facciata, a copertura di strutture comuni, in giardino e via discorrendo.
Le installazioni su facciata, ad esempio, sono molto più consone alla posa dei pannelli solari ad aria che, posizionati sulla copertura o sulla parete esterna del locale da climatizzare, permettono uno scambio diretto senza necessità di sistemi di distribuzione.

Come impiego un impianto solare termico ad acqua?
Gli impianti solari termici con scambio ad acqua sono di vari tipi e la casistica si amplia molto a seconda delle condizioni di installazione e alle esigenze del singolo utente.
Esistono impianti per l'acqua calda sanitaria, per il riscaldamento degli ambienti, ibridi fra i due, impianti per il riscaldamento di grossi quantitativi d'acqua (piscine o accumuli stagionali di calore), o per la produzione di vapore a pressione (anche se sono utilizzati in contesti industriali).
Ad ogni tipo di impianto corrisponde una tipologia di connessione e di serbatoio ben definiti.
I collettori, invece, sono di tre tipi differenti a seconda delle zone climatiche e del periodo di esposizione stimato (collettori scoperti per il riscaldamento di acqua nel periodo estivo, collettori coperti ed isolati per climi rigidi e per più alte temperature, infine i pannelli sottovuoto che permettono di ottenere, in piena insolazione, temperature ben superiori al punto di ebollizione dell'acqua).

Che differenza c’è tra circolazione naturale e circolazione forzata?
Gli impianti solari termici ad acqua possono differire, oltre che per la componentistica scelta (collettori, accumuli) anche per la modalità con cui avviene lo scambio di calore tra i collettori e l'accumulo. Esistono due tipologie di trasferimento: la circolazione forzata e quella naturale le cui caratteristiche possono essere qui descritte:

  1. La circolazione forzata avviene tramite il lavoro di una pompa che, sotto certe condizioni controllate elettronicamente da sonde di temperatura e dalla centralina di controllo, permette al fluido termovettore di circolare nel circuito e cedere calore all'accumulo di acqua calda. In condizioni quali la mancanza di insolazione (notte o forte nuvolosità) o il raggiungimento della temperatura massima nell'accumulo, la pompa smette di far circolare il fluido che non cede calore all'esterno né all'interno del sistema.
  2. La circolazione naturale, invece, sfrutta, per lo stesso scopo descritto al punto 1, il principio fisico della dilatazione termica dei fluidi. Il fluido termovettore, scaldandosi sotto l'azione del sole, si dilata, perde di densità ed è spinto dal fluido più freddo verso l'alto. In "cima" al sistema è di solito posto un accumulo che, pertanto, viene ad essere caricato di energia in modo automatico, senza alcun controllo elettronico ed in modo semplice ed affidabile.

Come utilizzo l’acqua calda prodotta?
Per utilizzo sanitario per igiene personale, o per il riscaldamento degli ambienti con i sistemi a bassa temperatura, per la piscina, oppure persino per le lavatrici e lavastoviglie. I sistemi di riscaldamento dell'acqua che utilizziamo, infatti, quotidianamente consumano meno energia visto che la temperatura di partenza non è quella ambientale della rete di distribuzione.

Funziona anche per le piscine?
Ogni utilizzo estivo di riscaldamento dell'acqua sposa perfettamente richiesta/fabbisogno di temperatura con la massima disponibilità di insolazione nel corso dell'anno. Inoltre grossi impianti domestici concepiti per poter riscaldare anche di inverno la casa o fornire l'acqua calda sanitaria, possono dissipare l'eccesso di fornitura estiva, riscaldando l'acqua della piscina allungando di fatto il periodo di utilizzo della stessa.

Posso utilizzare gli impianti solari termici per il riscaldamento?
Ovviamente sì, e la risposta è valevole sia che si tratti di impianti solari termici ad acqua o ad aria. Per quanto concerne gli impianti ad acqua l'integrazione al riscaldamento è consigliata in caso di riscaldamento a bassa temperatura a pannelli radianti a pavimento o a soffitto.
In linea molto teorica è possibile integrare anche in presenza di sistemi tradizionali di termosifoni, sebbene questo non sia l’uso più adeguato e spesso non così conveniente.
Per quanto concerne, invece, gli impianti ad aria, si tratta della loro applicazione principe. Infatti, i pannelli ad aria offrono aria calda a temperature ideali per il riscaldamento ambiente.

Si può installare in un contesto industriale?
Anche in questo caso la risposta è valevole sia per impianti ad aria che ad acqua. Sicuramente sì, ogni qual volta si voglia ottenere a costi contenuti nel tempo acqua calda in grosse quantità o aria per il riscaldamento ambiente.
La natura architettonica dei complessi industriali (ampie metrature non ombreggiate e ampi volumi con pochi setti interni) ne fa solitamente un sito molto adatto all’introduzione di questo tipo di tecnologie.

Quanto può costare un impianto solare termico?
I costi dipendono fortemente dalla dimensione dell’impianto e quindi, direttamente, dal numero di persone che se ne servono e dal loro fabbisogno di acqua calda. Si possono fare delle stime seguendo alcuni dati sperimentali, ma per una quotazione reale vi consigliamo di contattarci.
Inoltre i costi dipendono dalla tecnologia utilizzata.
Infatti sia gli importi di fornitura che quelli di installazione variano fortemente a seconda si tratti di impianti solari termici ad acqua (sia circolazione forzata che naturale) o sistemi solari ad aria.

In quanto tempo ritorna l’investimento?
L'investimento fatto (realizzazione e posa dell'impianto solare) ha un costo che viene ammortizzato scalando il valore economico dell'energia che si sarebbe spesa con le tecniche tradizionali (utilizzo di gas o altri combustibili fossili) dal costo totale. I tempi di ritorno si aggirano sugli 5-10 anni manutenzioni comprese.
Questa situazione permette, dopo tale periodo, di guadagnare. I tempi sono previsti in riduzione per due semplici ragioni: il costo degli impianti cala perché le imprese vendono di più e il costo dell'energia tradizionale sale (in certi anni del 20% e più) attivando quindi una forbice di taglio del tempo di ritorno a carattere esponenziale.

Quanto dura un impianto?
Un buon impianto dura quanto un impianto idraulico esistente quindi si considerano circa 30 anni. I collettori hanno una durata elevata grazie alla protezione contro gli agenti atmosferici. Al contrario di un impianto fotovoltaico, però, un impianto solare termico si integra solitamente ad un impianto idraulico già esistente. Pertanto la durata dell'impianto senza manutenzioni strutturali parziali o totali è dipendente da un fattore non correlato all'installazione.

Esistono agevolazioni fiscali per questo tipo di intervento?
Per gli impianti solari termici, le nuove norme sono particolarmente vantaggiose: ecco un elenco delle principali novità:

- Sconti IRPEF (Detrazione del 55%) (Detrazione del 36%)
- Incentivi regionali
- Sconto ICI

Sto ristrutturando il sottotetto, posso integrare queste tecnologie?
Ovviamente, sì, anzi possiamo tranquillamente affermare che il contesto di ristrutturazione parziale di un immobile è una delle migliori occasioni che si possano presentare per questo tipo di interventi. Questo per due motivi: il primo per una migliore gestione del progetto di integrazione che avrebbe meno vincoli e meno compromessi, il secondo, invece è che, in questo modo si possono aprire altri scenari di agevolazioni fiscali per le opere in corso, di fatto facendo costare meno l'installazione dell'impianto.

Si può installare in ogni abitazione?
Teoricamente sì, è sufficiente avere una buona superficie di tetto o di struttura edificata che possa offrire spazio alla metratura di pannelli/collettori necessaria a coprire il fabbisogno considerato.
Per quanto riguarda l'accumulo, lo si può normalmente localizzare nello stesso locale caldaia, o ospitare in uno spazio del sottotetto o eventuale cantina in caso di circolazione forzata, ma anche sulla copertura stessa in caso di circolazione naturale. Anche nei condomini la cosa è fattibile.

Si può integrare in un impianto esistente?
Sicuramente sì, a patto di rispettare le condizioni di funzionalità espresse nella risposta alla domanda precedente.

Cosa devo fare per installare un impianto?
Contatta Progetto Energetico

Analisi preliminare
Per quanto concerne il solare termico ad acqua la verifica preliminare può essere fatta valutando alcuni fattori:

  • Occorre conoscere indicativamente la posizione e la metratura della falda o della superficie sulla quale andrebbero ad installarsi i pannelli per la captazione della luce del sole
  • Avere un'idea sul numero di persone che usufruirebbero dell'impianto per dimensionarlo
  • Avere a disposizione un locale in cui inserire il serbatoio di accumulo in caso di circolazione forzata.
  •  Indagare sulla presenza di particolari ostacoli normativi da parte dell'Amministrazione comunale (di solito di natura paesistica).
  • Opzionalmente, inoltre, potrebbe essere utile avere a disposizione le bollette del gas dell'ultimo anno (almeno, meglio un triennio) in modo da poter stimare meglio il tempo di ritorno e valutare meglio l'effettiva necessità dell'impianto.

Informazioni simili occorrono anche per il solare termico ad aria, benché la natura differente dell'impianto richieda valutazioni più strette sui locali da climatizzare. In questo caso vi consigliamo vivamente di contattarci e verificare con i nostri tecnici la fattibilità.

Lo posso installare da solo?
Le conoscenze per l'installazione sono quelle di un idraulico abilitato, quindi a patto di possederle, sarebbe fattibile questa opzione. Esistono tuttavia una serie di problemi legati alle richieste normative e alla procedura di inizio lavori (DIA, certificazione di conformità degli impianti e via discorrendo).
Tra l'altro esistono anche fattori legati alla sicurezza sul lavoro che determinate legislazioni proteggono, visto che spesso si tratta di andare sul tetto ad installare componenti con un peso abbastanza rilevante.
Anche per quanto concerne i pannelli ad aria le competenze interessate dall'installazione sono le medesime.

Quali professionisti sono necessari e a quali pratiche burocratiche devono adempiere?
Oltre a quelle sulla richiesta di agevolazioni fiscali di cui abbiamo già parlato, si tratta di contattare un tecnico iscritto all'Albo (Architetto, Geometra, Ingegnere) il quale prepara una istanza di concessione/autorizzazione edilizia, la relazione tecnico economica del progetto e gli schemi impiantistici. L'installatore abilitato che esegua i lavori ed il collaudo e rilasci una Dichiarazione di Conformità.

Quali sono i principali documenti richiesti?
Principalmente si possono elencare:

  • Dichiarazione di Inizio Attività (oppure Autorizzazione/Concessione ai lavori).
  • Detrazione IRPEF.
  • Dichiarazione di conformità (firmata dall’installatore).

Per i condomini, in più, vengono richiesti:

  • Tabelle millesimali (per la ripartizioni delle spese comuni)
  • Verbale dell’Assemblea in cui è stato deliberato e deciso l’intervento.

Quanto tempo è necessario per l'installazione?
La tempistica viene valutata di volta in volta in base alla complessità dell'impianto e dell'intervento edilizio richiesto dallo stesso.

Qual è il periodo dell'anno migliore per installare questo impianto?
Al solito, come per tutti i lavori edili, si consiglia di iniziare in Primavera. Per le tecnologie solari termiche questo è a maggior ragione interessante perché il periodo di maggiore produzione si avrebbe proprio da primavera all'autunno. Permettendo così di avere da subito i benefici diretti.

Necessitano di manutenzione?
Non si può parlare di vera e propria manutenzione. Gli impianti solari termici ad acqua necessitano di periodici controlli (dai 2 ai 5 anni a seconda della tipologia installata). Questi controlli sono essenzialmente di due tipi:

  • Stato degli accumulatori (che tendono a riempirsi di calcare)
  • Basicità del fluido termovettore. Con un buon controllo su questi due parametri, un impianto ben dimensionato ha una ottima durabilità nel tempo garantendo così l'investimento fatto.

Devo avere attenzioni particolari?
Dopo averlo installato (nel primissimo periodo di alcuni giorni), sicuramente controllarne il funzionamento con semplici accorgimenti ed attenzioni (controllo delle pressioni, delle temperature), è possibile che qualche cambiamento nelle abitudini sia necessario specie se si vuole che tutto il fabbisogno di acqua calda sia coperto unicamente dall'impianto solare.br> Nessun problema invece se si integra con l'impianto tradizionale. Il fattore cruciale per non incorrere in ansie continue è il dimensionamento dell'impianto, fattore questo, messo sotto controllo all'atto della progettazione e dell'offerta preliminare.

Ci saranno altri costi aggiuntivi nel tempo?
Solo quelli dovuti alla manutenzione o alla sostituzione dei componenti in caso di guasto dovuto ad eventi calamitosi o vandalici (come in un qualsiasi altro impianto di riscaldamento, vedi pulizia annuale caldaia). Esistono tuttavia differenze a seconda delle tecnologia utilizzata e dell'utilizzo, specie nel periodo estivo, dell'impianto stesso.


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