Cos'è il conto energia?
Il Conto Energia è un tipo di finanziamento ideato per il mercato dell'energia prodotta da fonte fotovoltaica ed è una novità per il panorama normativo ed economico Italiani. Prevede un finanziamento in conto energia anziché in conto capitale.

Per quali impianti è previsto l’incentivo?
Esistono tre fasce di impianti connessi alla rete: 1-3 kWp, 3-20 kWp, > 20 kWp.
Al di sotto del singolo kWp non sono previste tariffe, mentre non esiste un limite superiore.

Quali sono i casi in cui non si può accedere alle tariffe incentivanti?
Esistono vincoli di natura tecnologica ed amministrativa.
Gli impianti realizzati sfruttando la tecnologia del silicio amorfo sono recentemente stati inclusi nella tariffa incentivante a patto che la richiesta pervenga da persone giuridiche.
Dal punto di vista amministrativo, invece, gli impianti finanziati con il programma nazionale 10.000 tetti fotovoltaici (che prevedeva una copertura in conto capitale fino al 75% dell'importo) non possono accedere al Conto Energia.
Impianti finanziati in altro modo, possono accedervi solo se il finanziamento in conto capitale non supera il 20% del costo dell'investimento.

Devo installare due contatori?
Il Conto energia non prevede l'obbligo, come il regime precedente prevedeva, di installare due contatori. Infatti è possibile, vista la dimensione ragguardevole degli impianti finanziabili, che l'impianto sia connesso solo in uscita.
I casi più comuni, tuttavia, contemplano la necessità di installare due contatori (che richiedono di solito il pagamento di canone di affitto): uno in entrata e l'altro in uscita.
Questo perché, data la natura discontinua dell'irraggiamento solare, è ovvio che, in contesti abitativi normali, la connessione alla rete sia necessaria alle esigenze di energia notturne o in situazioni di scarso irraggiamento (a meno di non pensare a sistemi di accumulo).
Ma ci sono anche motivi tecnici:

  1.  L'ENEL non ha pronti per tutti i contatori bidirezionali, per cui sono necessari due contatori.
  2.  Per problemi tecnici, pare che uno dei due, quello in uscita, possa essere addirittura del tipo meccanico e non elettronico, visto che questo secondo tipo di contatore ha problemi a gestire la potenza discontinua erogata dall'impianto.

Attenzione, quindi allo spazio richiesto durante l'installazione e la fase di progettazione e verifica di fattibilità.

Quali predisposizioni occorre fare?
L'impianto fotovoltaico connesso in rete è concettualmente semplice, ma è necessario considerare due fattori specie se si tratta di interventi in contesto edilizio residenziale:

  • Il diametro dei fili tende a crescere all'aumentare del numero di pannelli e quindi alla potenza di picco dell'impianto.

Le guaine (garganelli) di passaggio dei fili elettrici devono quindi essere di diametro adeguato (superiore a quello normale delle abitazioni 3 cm può essere considerato sufficiente).

  • La presenza di inverter per la conversione della Corrente Continua prodotta dall'impianto in Corrente Alternata da riversare in rete richiede spazio ed adeguati luoghi di ancoraggio.

Gli inverter tendono infatti a pesare (20 Kg è la norma), ad essere un poco rumorosi (per via della ventola di raffreddamento), e, in alcuni casi, possono anche essere più di uno.

Gli inverter devono essere sezionati?
La posa di interruttori e di dispositivi di sezionamento deve essere calibrata dato che i pannelli, non possiedono tali dispositivi.
Di norma si colloca un quadro di controllo pre inverter ed uno post inverter e posto prima del contatore che rappresenta il confine tra la propria rete è la rete del Gestore.

Con che scadenza viene erogato l'importo incentivante dal GSE?
Le modalità di pagamento dell'energia prodotta dovranno essere stabilite da apposita Delibera dell'AEEG. Delibera che dovrà essere rilasciata entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del nuovo decreto del Conto Energia.

L'importo dovuto dal Gestore deve essere dedotto dalle tasse?
Solo se si accede al regime di Cessione dell'energia prodotta. Regime questo previsto obbligatoriamente per gli impianti superiori ai 20 kWp e come facoltativo per potenze inferiori.

Cosa si intende per "scambio sul posto" dell'energia prodotta da un impianto fotovoltaico?
La legislazione recentemente entrata in vigore, ha definito due modalità di immissione in rete dell'energia prodotta da un impianto fotovoltaico di prima e seconda fascia (<20 kWp). Lo scambio sul posto, pertiene alla modalità in cui si tiene conto dell'energia consumata dal richiedente. L'energia prodotta dall'impianto viene completamente remunerata indipendentemente dai consumi elettrici.
In questa modalità la tariffa rimane quella stabilita a seconda della tipologia e della fascia. In questa modalità si può contare sulla quota di autoconsumo e quindi avere un risparmio sui consumi pari al kWh prodotto moltiplicato per la tariffa di acquisto dell'energia elettrica (di solito pari a 0,15 euro/kWh).

Cosa si intende per "cessione" dell'energia prodotta da un impianto fotovoltaico?
Sempre inerentemente alle modalità descritte alla domanda precedente, un impianto fotovoltaico può cedere tutta l'energia che produce. Questo elimina il pregio dell'autoconsumo, ma permette di accedere alla tariffa di fascia superiore e vedere remunerata tutta l'energia prodotta indipendentemente dai consumi del richiedente/produttore.

Tutti possono richiedere la modalità di cessione dell'energia prodotta?
La modalità di cessione dell'energia prodotta è la sola possibile per gli impianti di terza fascia (>20 kWp).
Per gli impianti di prima e seconda fascia, invece, è possibile anche lo scambio sul posto. Tuttavia, per accedere alla cessione dell'energia prodotta, è necessario che il richiedente sia possessore di Partita IVA, inoltre è importante considerare anche l'aspetto economico: accedendo alla tariffa di seconda fascia, i ricavi sono sottoposti a tassazione pur avendo un impianto di dimensioni inferiori.
La normativa, attualmente, non è esplicita nel dire se l'energia ceduta sia sottoposta a tassazione o sussistano altri vincoli legislativo/fiscali considerato che la tariffa applicata è quella di impianti di seconda fascia la cui energia è tassata.


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