KILOWATTINCOMUNE

II progetto kilowattincomune nasce dall’idea sviluppata da PROGETTOENERGETICO volta a creare una sinergia tra le pubbliche amministrazioni e i privati cittadini.
La realizzazione di un impianto fotovoltaico con il quale produrre energia elettrica dal Sole su edifici o proprietà comunali è un ottimo investimento sia in termini economici che di immagine. Tuttavia non è sempre semplice cogliere tale opportunità, soprattutto per le pubbliche amministrazioni alle prese con ristretti bilanci di breve periodo.

Il progetto kilowattincomune, nasce per consentire alla pubblica amministrazione di trarre i benefici derivanti dal “conto energia” senza dover finanziare in maniera diretta l’impianto fotovoltaico.

Sfruttando le numerose incentivazioni riservate alle pubbliche amministrazioni dal programma “conto energia” è possibile pensare ad un sistema misto pubblico-privato in cui il pubblico “risparmia” il costo delle bollette e guadagna in termini di senso civico-ambientale mentre il privato guadagna direttamente secondo quanto previsto dal programma “conto energia”.



Il programma “conto energia” prevede premi da aggiungere all’incentivo nel caso in cui:

  • Il titolare dell’impianto sia un edificio pubblico (scuole, istituti sanitari, …)
  •  L’edificio su cui si installerà l’impianto fotovoltaico è oggetto di un risanamento energetico.

Nel primo caso il premio riconosciuto dal GSE è pari al 5%. Nel secondo caso, invece, il premio riconosciuto sarà pari alla metà del miglioramento energetico ottenuto a valle dell’intervento. Se, a titolo di esempio, il risanamento energetico consente un miglioramento delle prestazioni energetiche pari al 20%, il premio sarà pari al 10%.
Queste due osservazioni portano a due punti cardine del progetto kilowattincomune:

  • Scegliere un edificio comunale le cui prestazioni energetiche possano essere migliorabili comporterà un incentivo maggiore e, dunque, un tempo di ammortamento dell’impianto inferiore
  • Il privato che partecipa al progetto kilowattincomune, a parità di investimento, potrebbe ottenere maggiori benefici economici

L’idea di base del progetto kilowattincomune è piuttosto semplice e si fonda sui seguenti concetti:

  • La pubblica amministrazione dispone di edifici energivori sui quali si può intervenire per migliorare pesantemente le prestazioni energetiche
  •  La pubblica amministrazione spesso non dispone delle risorse finanziarie per l’installazione di un impianto fotovoltaico di dimensioni medio-grandi
  •  Il privato spesso non dispone di immobili su cui installare impianti fotovoltaici (pensiamo a chi vive in un condominio ad esempio)
  •  Il privato spesso dispone di risorse finanziarie
  •  Il costo unitario del kWp installato diminuisce al crescere della dimensione dell’impianto
  •  Il contributo in conto energia che il GSE prevede per le PA è superiore rispetto a quello previsto per i privati

A valle di queste osservazioni ci siamo posti la domanda:

"perché non proviamo a massimizzare i benefici per tutti?”
Come fare?
La soluzione che ci è venuta in mente è la seguente:

“installiamo l’impianto fotovoltaico su un edificio comunale su cui sono previsti o prevedibili interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche (massimizzazione dell’incentivo), finanziamo l’impianto con l’intervento dei privati (minimizzazione dell’esposizione finanziaria da parte della PA).
Dunque la PA avrebbe un impianto fotovoltaico realizzato a costo zero, risparmierebbe sul costo delle bollette elettriche e sarebbe promotrice di una campagna di sensibilizzazione alle politiche ambientali. Il beneficio economico per l’investitore deriva esclusivamente da contributo previsto dal programma conto energia. In particolare il soggetto responsabile, ovvero il titolare, dell’impianto risulterà la pubblica amministrazione che però si impegnerà a riconoscere agli investitori l’intero importo riconosciuto dal GSE per 20 anni (durata del contratto tra il soggetto responsabile e il GSE).

Procediamo con un esempio e supponiamo di aver individuato una struttura sulla quale vi sia la possibilità di effettuare interventi atti a migliorare l’efficienza energetica del 20% e ipotizziamo di realizzare un impianto da 20 KWp.

  • Un impianto da 20 kWp mediamente ha un costo di 110000€.
  •  Supponiamo che partecipino all’iniziativa 20 investitori ciascuno con una quota pari al 5%.
  •  Ogni investitore dovrà sostenere una spesa iniziale pari a 5500 €.
  •  Mediamente un impianto FV da 20 kWp installato in Piemonte è in grado di produrre circa 24500 kWh/anno.
  •  Ipotizzando di realizzare un impianto integrato la tariffa incentivante riconosciuta dal GSE sarà pari a 0,46 €/kWh che dovrà essere maggiorata del 15% (impianto installato su una scuola (+5%) su cui verrà migliorata l’efficienza energetica del 20% (+10%).
    Dunque la tariffa incentivante sarà pari a 0,529 €/kWh)
  •  Il guadagno derivante dall’incentivazione GSE è pari a 12960 €/anno. Tale importo frutterà al singolo investitore circa 634 €/anno. Ciò significa che l’ammortamento per il singolo investitore si verificherà dopo 8,6 anni e, al termine dei 20 anni, otterrà un guadagno pari a 7180 € (al netto dell’investimento) con un rendimento netto di circa il 6,6% annuo.
  •  Il risparmio energetico, dovuto al fatto che l’edificio comunale assorbirà energia elettrica dall’impianto FV anziché da “ENEL”, ipotizzando un costo dell’energia elettrica acquistata pari a circa 0,15 €/kWh, sarà pari a circa 3650 €.
    Ciò significa che il comune avrà un risparmio annuo di 3650 €.
    Considerando che l’impianto è garantito per 25 anni e che dunque produrrà energia elettrica per almeno 25 anni il risparmio per la pubblica amministrazione sarebbe quantizzabile (ipotizzando il costo dell’energia elettrica costante nel tempo) in 91.250,00 €.
    Ovviamente, visti i continui rincari dell’energia elettrica tale importo è volutamente sottostimato.

Il titolare dell’impianto risulterà dunque l’ente pubblico in modo da poter usufruire di maggiori incentivi.

  • L’ente pubblico stipulerà con ciascun investitore un contratto con il quale si impegna a riconoscere, per 20 anni, la quota parte dell’incentivo.
  • L’ente pubblico si impegnerà a effettuare le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria necessarie a garantire il corretto funzionamento dell’impianto stesso.

Perché un privato dovrebbe scegliere il kilowattincomune?

Anzitutto, come evidenziato in precedenza, non tutti i potenziali investitori dispongono di spazi propri ove installare l’impianto.
Nell’ipotesi che il privato disponga dello spazio necessario, ipotizziamo ora che abbia a disposizione un budget esattamente identico a quello che investirebbe per il progetto kilowattincomune riportato negli esempi precedenti ovvero 5500€.
Se avesse solo ed esattamente quel budget dovrebbe rinunciare all’investimento. Infatti il costo medio per un impianto parzialmente integrato di buona qualità, dotato di una potenza nominale pari a 1 kWp (potenza minima ammessa dal conto energia) è di circa 7000€.
Ipotizziamo dunque di voler ugualmente procedere e di voler realizzare  un impianto parzialmente  integrato (0,44€/kWh) e di investire circa 7000 € .

Con queste ipotesi è possibile affermare che l’investitore dovrebbe anzitutto investire circa 1500 € in più di quelli che investirebbe nel programma kilowattincomune.
Un impianto con potenza nominale pari a 1 kWp in Piemonte produrrebbe mediamente circa 1200 kWh/anno. L’impianto in questo caso sarebbe per l’investitore sia fonte di guadagno (1200*0,44) che fonte di risparmio (1200*0,17) dove 0,17€ è il costo medio di un kWh di energia elettrica.

A fronte di un investimento iniziale pari a 7000€, l’investitore otterrebbe un “guadagno” annuo pari a 732€ e, al termine dei 20 anni, un guadagno netto pari a 7640 € con un rendimento annuo pari al 5.4% contro il 6.6% ottenibile con il progetto kilowattincomune.


Per maggiori dettagli clicca qui (kilowattincomune.pdf)

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