Esistono fondamentalmente 3 tipologie di pannelli solari |
|||
Tubi evacuati: composti da tubi sottovuoto in vetro, ognuno dei quali contenente un assorbitore (generalmente una lastra di metallo nero) che trasferisce l’energia solare captata al fluido termovettore che circola all’interno del tubo sul quale è applicato l’assorbitore stesso. Grazie alle proprietà isolanti del vuoto, le perdite di calore verso l’esterno del tubo sono molto basse e si possono raggiungere temperature di circa 100°C al di sopra della temperatura dell’ambiente. Tale tipologia di pannelli è particolarmente adatta in ambienti freddi nei mesi invernali.
Collettori solari piani (vetrati). Composti da un involucro piano isolato, con un lato in vetro trasparente. L’involucro contiene una lastra nera piatta che assorbe l’energia solare e che viene trasmessa al fluido che trasporta il calore (acqua o aria). Il vetro sopra e l’isolante sotto la lastra riducono le perdite di calore e la lastra assorbente può avere un trattamento selettivo per migliorare la sua prestazione. La maggior parte dei pannelli solari piani produce temperature fino a 70°C al di sopra della temperatura ambiente ed é adatta per il riscaldamento dell’acqua e dell’ambiente.
Pannelli scoperti. formati da tubi di piccola sezione neri in polipropilene, neoprene, pvc, o metallo attraverso i quali circola l’acqua. Non sono dotati di alcun isolamento pertanto le temperature sono limitate a circa 20°C al di sopra della temperatura dell’aria. Questi pannelli sono ideali per utilizzi dove sono richieste temperature basse, come ad esempio il riscaldamento estivo delle piscine, la produzione di acqua calda sanitaria nella sola stagione estiva.
|
|||
Nei primi due casi viene sfruttato l’effetto serra unito all’irraggiamento solare mentre nel terzo viene sfruttato il solo irraggiamento solare. Il serbatoio di accumulo dell'acqua contiene uno scambiatore di calore nel quale circola il fluido termovettore del circuito solare che, cedendo il calore ricevuto dal sole, riscalda l'acqua contenuta nel serbatoio. All’inerno del serbatoio (opportunamente coibentato al fine di ridurre al minimo le dispersioni di calore) si trovano due circuiti idraulici separati: quello primario del circuito solare, in cui circola il liquido riscaldato dal sole e quello secondario in cui circola acqua sanitaria e che é collegato all'impianto idraulico di casa. La dimensione ottimale dell'accumulatore consente di soddisfare al meglio le esigenze suddette e dipende dalle condizioni climatiche, dal tipo di richiesta dell'energia e da condizioni di carattere economico. Un sistema solare per la produzione di ACS è in grado di garantire un buon comfort se dimensionato per fornire 60-70 litri pro-capite al giorno. In secondo luogo, non meno importante, è la relazione che lega la superficie captante con il volume di accumulo; il campo dei valori ottimali è generalmente compreso tra i 50 e i 100 litri per mq di area captante. Oltre al dimensionamento, l'isolamento del bollitore costituisce un fattore importante nel buon funzionamento del sistema in quanto, riducendo l'energia dispersa, aumenta quella disponibile all'utenza. La qualità di un bollitore si evince in prima battuta dal coefficiente di dispersione termica.
|
|||
|